Attentati di Bruxelles – la ragione più semplice come soluzione ad ogni problema complesso
Ricordo con estrema lucidità un settembre di 15 anni fa. Iniziavo il mio ultimo anno di scuole medie ed appena il giorno prima, i miei occhi di bambino iniziavano a conoscere il terrorismo.
Quel giorno, il 12 settembre 2011, la mia professoressa di lettere mi fece leggere un articolo che si intitolava “Il seme dell’odio”.
Raccontava del perchè i bambini palestinesi nascono odiando Israele.
Ora, immaginate che da un giorno all’altro, qualcuno bussi alla vostra porta e vi dica, da oggi questa non è più casa tua. Immaginate, come se non bastasse, che questo qualcuno viva bene a casa vostra mentre voi siete finiti per strada a morir di fame.
Immaginate che questo scenario vi accompagni dal 14 maggio 1948 sino ai giorni nostri. 68 anni di bombe, attentati, omicidi. Sangue.
E poi ci sono le Sacre scritture che raccontano di quelle terre appartenenti ad Israele ben prima che Cristo fosse datato.
Dov’è la ragione? Non c’è ed è proprio dove non c’è la ragione che si innesta il seme dell’odio e non si riesce più a controllarlo.
Perchè questa premessa. Perchè grazie a quell’articolo a distanza di anni iniziai a comprendere le vere ragioni del terrorismo.
Se siamo tutti d’accordo che dove c’è terrorismo c’è odio, siamo tutti d’accordo che dove c’è odio qualcuno è andato a bussare a casa di qualcun’altro indebitamente.
Tentano di colpire la nostra sicurezza perchè vogliono non farci sentire a casa. Stanno bussando perchè vorrebbero anche loro cacciarci. E quando ti colpiscono personalmente, il primo istinto è quello di radunare tutte le forze che hai ed aprire il fuoco.
Niente di più sbagliato. Il seme dell’odio in questo caso germoglierà sempre più, lasciando dietro una scia di sangue ineusaribile.
Vi siete mai chiesti perchè non succedono attentati di natura islamica in paesi cristiani come il Sud America? Semplice, la religione non c’entra nulla. E’ meramente il sentimento di rivalsa che attanaglia le menti di chi è stato espropriato della propria libertà.
Come civiltà occidentale abbiamo il dovere morale di essere razionali poichè è nella ragione che la nostra civiltà ha costruito le proprie illustri fondamenta.
Diversamente anche se dovessimo vincere un’eventuale guerra, non vinceremo così il seme dell’odio.
Sarà lì, tacito e nascosto, pronto ad incarnarsi in un nuovo bambino innocente.
Questi miei pensieri in onore di tutte le vittime di una guerra non voluta. Oggi a Bruxelles, domani chi lo sà.