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Lavinia Fuksas presenta AdMater

Lavinia Fuksas presenta AdMater

Lavinia Fuksas presenta AdMater – gioielli “vulcanici”, orgogliosamente made in Italy

La figlia di uno degli architetti più apprezzati al mondo. Bocconiana, globetrotter ed anche disegnatrice di gioielli nel progetto AdMater condiviso con Alessandro Grimoldieu. Gioielli realizzati in metalli preziosi che sembrano forgiati dalla terra e dal fuoco. Scopriamoli insieme nell’intervista a Lavinia Fuksas.

Lavinia Fuksas presenta AdMater

Lavinia, cosa rivedi di tuo padre nelle tue creazioni?

Un perfetto equilibrio tra forma e sostanza, dove la materia prevale, è il disegno che la segue, in maniera armonica. Poi rivedo molto del suo carattere, duro all’apparenza, il classico pugno di ferro, ma in guanto di velluto, di una dolcezza smisurata ma con una forte personalità.

AdMater un nome che rievoca la creazione materna, una sorta di viaggio verso la madre terra, di stampo classico. Vuoi raccontarcelo? 

AdMater nasce meno di un anno fa, con la voglia di rendere omaggio a mia madre, per dimostrare a lei ed al mondo che anche se giovane, volenterosa di realizzare qualcosa, ed anche se figlia di, sono in grado di far qualcosa con le mie forze.

Ho visto le foto ufficiali dei tuoi gioielli; sembrano adagiarsi su di un manto di terra vulcanica, a creare un contrasto perfetto. Ho pensato all’isola di Stromboli, selvaggia ed esclusiva. La mia è un’impressione sbagliata? 

Diciamo che la tua impressione è giusta, ho passato le estati della mia infanzia nelle Eolie, in particolare a Filicudi. Oggi passo quasi sempre le vacanze a Pantelleria ma proprio a Stromboli, i miei genitori portavano me e mia sorella a fare il bagno nelle acque blu notte, profonde, facendoci superare quella paura del vuoto che si ha a largo. Un giorno una barca ormeggiata un po’ troppo vicino alla costa venne colpita da un masso, con forza. Con la forza che solo la natura ha. Fu una di quelle giornate che ti rimangono impresse per la vita. La cosa che mi piace di più di quelle terre è appunto l’erosione delle rocce, ed è quello che cerco di emulare con i gioielli, rendendoli vissuti, in qualche modo “consumati”.

Quanta Italia c’è nella produzione e nelle geometrie quasi  architettoniche dei tuoi gioielli? Ci presenti Alessandro?

AdMater, è un made in Italy su tutti i fronti, Alessandro è un maestro dell’artigianato, è lui a produrre ogni singolo pezzo a mano, e con amore. Il nostro è un rapporto onesto, collaborativo, fatto di una passione comune che noi consideriamo bellezza, creazione in ogni sua declinazione.

Lavinia, siamo entrambi Bocconiani e giovani imprenditori. Cosa rappresenta per te la nostra Università nell’articolarsi e realizzarsi di questo progetto? E quali consigli ti senti di dare a chi vuol creare un brand ma non sa da dove cominciare?

Per quanto mi riguarda, dal fatto di essere Bocconiana non ho preso molto in questa fase della mia vita. Io oggi vivo di creatività e ispirazione, ben lontana insomma dall’idea accademica di un università come la Bocconi. La mia è stata una scelta di protesta in un periodo in cui ero molto confusa, forse l’unica cosa per la quale è stata utile nella realizzazione di questo progetto è stato il fatto proprio di volerla allontanare il più possibile da un concetto di vita “inquadrata” per lasciarmi andare alla poesia delle cose.E’ un’ ottima università, la rifarei, ma è decisamente lontana dalla nostra collezione. L’unico consiglio che mi sento di dare, essendo comunque anche io all’inizio di un percorso, è quello di non avere paura, rischiare, ed innovare. Non darsi per vinti.

Un saluto per i lettori di Idressitalian

Trovate qualcosa che vi piace e fatelo vostro.

Photo credits: Press office

Vincenzo Girasoli

Scopri anche l’intervista alla style director di Dalani, Margot Zanni cliccando qui 

Scritto da Vincenzo Girasoli

Una vita ad immaginare e costruire un futuro che non è mai stato così chiaro e limpido. Fatto di emozioni inesauribili alla vista dei colori che questo mio Paese sa ogni giorno regalarmi. Ho viaggiato, senza mai stancarmi, per poi fermarmi dinanzi al blu del mio Mediterraneo. Lì capire che qualcosa di grande e profondo, intenso e meraviglioso, stava accadendomi; e che non mi sarei mai più fermato. Tuffandomi in quel mare sapevo che non avrei più potuto tornare indietro. Al contempo sapevo che i brividi che mi percorrevano sarebbero stati i vostri. E che insieme avremmo corso sempre più veloce verso qualcosa di puro, autentico, genuino, felice. Qualcosa che con orgoglio chiamo Idressitalian.

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