Tuscany Leather – Il made in Tuscany digitale
Tuscany Leather – Un’azienda che, nonostante gli anni di crisi del sistema Italia, ha saputo innovare bene e di conseguenza mantenere fatturato ed organico in crescita. La pregiata qualità e la continua innovazione di prodotto, unitamente alla cura delle risorse umane ci hanno spinto ad incontrare Francesco Altavilla, fondatore della Tuscany Leather. Per leggere l’intervista clicca il pulsante in basso Avanti >
Quando e come è nata Tuscany Leather
Tuscany Leather nasce nel 2004 come prima rivendita di articoli di pelletteria italiana online. In quegli anni infatti il commercio elettronico nel settore fashion riguardava soltanto la rivendita di prodotti di marchi molto affermati. Nessuno pensava che un acquirente potesse cercare un prodotto di marchi locali online in quanto si pensava che la domanda fosse legata soprattutto alla notorietà di un brand e non alla filosofia che un prodotto poteva esprimere.
Quali sono i punti di forza che contraddistinguono l’azienda ed i propri prodotti?
L’azienda passa dall’iniziale modello retail con uno scarso assortimento di articoli e stili, a proporre un’ampia varietà di stili e modelli adatti ad ogni consumatore, allargando di fatto la propria clientela potenziale. Inoltre, contemporaneamente, rafforza il proprio brand awareness diventando in pochi anni uno dei termini più ricercati sinonimo di pelletteria artigianale italiana. Oggi l’azienda ha differenti modelli di business, dal retail al B2B differerenziando quest’ultimo in base a differenti tipologie di clientela (negozi offline, negozi online, negozi in dropshipping, divisione corporate). Inoltre soluzioni efficienti riguardanti sia il Supply Chain Management che la rete vendita, consentono di offrire prodotti realizzati interamente in Italia in un mercato globale dove il Made in Italy in genere è associato ad un prodotto cosiddetto luxury, ma che molte volte è luxury soltanto nel prezzo.
Quanto made in Italy c’è in un artefatto Tuscany Leather?
Il Made in Italy è uno dei peccati originali di Tuscany Leather. Infatti, non avendo inizialmente massa critica per poter nemmeno valutare una propria produzione fuori dai confini nazionali, l’azienda ha dovuto “ripiegare” su una soluzione legata al territorio toscano. Dopo qualche anno, il made in Italy è diventato invece uno dei mood dell’azienda, e da quel momento si è investito nel marchio vero e proprio Tuscany Leather
Quali i mercati di riferimento?
L’azienda conduce costantemente ricerche di mercato sfruttando le più moderne tecnologia digitali e di comunicazione. I mercati potenziali, e quindi dove il marchio è ancora pressochè sconosciuto, sono frutto di ricerche atte ad individuare consumatori alla ricerca di un prodotto di pelletteria italiana. In questi casi, vengono effettuate campagne di marketing digitale sia sul brand che sul prodotto, e quando si riesce, tali mercati potenziali diventano dei mercati effettivi. Per tali motivi, non parliamo mai di mercati di riferimento, ma di mercati nei quali il marchio è abbastanza maturo e gode di notevole interesse. In questo senso, a parte il mercato nazionale, possiamo dire i nostri principali mercati sono il mercato EU, il mercato USA, Canada e Australia, e adesso anche l’Africa; in tali mercati possiamo vantare clientele importanti come aziende (ETIHAD, Lufthansa, British Airways, Air France, All State Insurance, Coca Cola), personaggi importanti (Oprah Winfrey) e soprattutto un folto pubblico di clienti tali da richiedere anche l’apertura di punti vendita monomarca (ad esempio uno a Lagos, la capitale economica del continente africano). Inoltre la presenza online assicura una copertura globale con spedizioni effettuate in più di 180 nazioni diverse.
Cosa fa Tuscany leather per il suo territorio?
Tuscany Leather diventa anche ambasciatore della Toscana, facendo conoscere ed in molti casi riscoprire sensazioni di clienti sparsi in tutto il mondo che avendo visitato la Toscana molti anni fa, si ritrovano un pezzo della nostra regione a casa propria. I nostri prodotti esprimono sia l’eleganza italiana che la l’antica tradizione artigianale toscana nella pelletteria. Non a caso la nostra azienda è anche “sponsorizzata” ai più alti livelli istituzionali, essendo stata uno dei primi case study di come una pelletteria italiana possa affrontare mercati globali ad un alto livello di competizione.
Cosa significa per lei innovare in un contesto come quello toscano ed italiano in generale?
L’innovazione molte volte è sempre legata ad un concetto di prodotto, e molto spesso si tralascia l’innovazione nella rete di distribuzione e di marketing. Tuscany Leather, oltre ad avere brevetti di prodotto, ha sempre utilizzato metodi innovativi per la propria diffusione e sviluppo. E’ per questo che ogni anno l’azienda investe in ricerca e sviluppo, sia di prodotto, ma anche di brand marketing. Proprio quest’anno è partito il progetto “Officina”, una in-house company con un proprio CTO, l’ing. Rocco Milluzzo, dal carattere prevalentemente IT che prevede lo sviluppo di una nuova Suite in grado di gestire tutti i processi sia di vendita che di produzione, oltre ad un piacevole e moderno front-office corredato da una funzionale APP multi-piattaforma. Questo per aumentare gli standard di percezione del nostro brand nei confronti degli stakeholders.
E’ ancora possibile fare impresa e bene in Italia?
Questa domanda implica purtroppo molte riflessione legate anche al nostro lavoro. Anche fare impresa in maniera “smart”, in Italia significa scontrarsi con meccanismi burocratici legati alla produzione, distribuzione ed all’esportazione che di fatto annullano in molti casi tutti i vantaggi tecnologici nei confronti dei nostri competitor di altri paesi. Questa sorta di zavorra, purtroppo, toglie benefici alla stessa impresa che potrebbe investire maggiormente le proprie risorse in sviluppo. Fortunatamente le imprese italiane godono ancora di una grossa eredità che viene dal passato e legata alle nostre maestranze, eredità purtroppo che molte volte dà l’idea di essere dilapidata.
Un consiglio per coloro che hanno un’idea imprenditoriale e vorrebbero realizzarla in Italia.
Essere coscienti del valore aggiunto che ancora oggi rappresenta il marchio Italia, ma essere altrettanto consapevoli che bisogna fare meglio dei nostri competitor esteri per poter colmare le inefficienze che ancora contraddistinguono il sistema imprenditoriale
Quali le sfide ed i progetti per il futuro?
Tuscany Leather ha in serbo nel proprio armadio diversi progetti, uno dei quali è quello di poter estendere il proprio modello di business ad una linea di abbigliamento dal carattere tipico italiano. Infatti, molti nostri clienti già ci stuzzicano sul fatto di poter estendere il nostro know how anche al settore dell’apparel, ma di fatto dovremmo dotarci di un vero e proprio ufficio stile. Pertanto, probabilmente, il prossimo progetto, sarà quello di realizzare un ufficio stile al servizio dello sviluppo del prodotto e del design.
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