Cavalleria Rusticana in Calabria: alla scoperta del Castello Normanno di Stilo, tra passato e presente.
Vorrei partire con l’analisi di queste due parole. Cavalleria è un comportamento nobile e generoso, tipico dei cavalieri feudali; rusticana indica che quel modo di comportarsi, proprio dei cavalieri, viene rivissuto dai contadini della campagna.
Animo nobile, seppur contadino. Non era forse così Turiddo innamorato di Lola nella novella di Verga?
Iniziamo questo viaggio alla scoperta del Castello Normanno di Stilo.
Siamo a Stilo, leggendario paese della Calabria. Il Castello domina l’intera vallata dello Stilaro dall’alto del Monte Consolino…
Per arrivarci vi è un sentiero sterrato ed io mi sono divertito nel percorrerlo off-road.
Arrivati in cima bisogna percorrere un altro pezzo a piedi oppure con un trenino che sarà in funzione a partire dal nuovo anno.
Chi fu a costruirlo? Ruggero II di Sicilia nell’ XI sec. Adesso dell’antico castello vi sono soltanto dei ruderi, la vista su tutta la vallata dello Stilaro è mozzafiato! E come se non bastasse basta voltarsi e si scorge un altro panorama mozzafiato da cui si scorge il paese di Bivongi e le Serre. Un vero panorama di 360°!
Perchè ho voluto iniziare citando la Cavalleria Rusticana di Verga? E’ bene che vi racconti la trama del romanzo…
Turiddu Macca, giovane contadino siciliano, scopre, ritornato dal servizio militare, che la ragazza con cui era fidanzato, Lola, nel frattempo si è promessa sposa ad Alfio, un carrettiere molto più ricco di lui, che poi sposa. Roso dalla gelosia e dalla delusione, alimentate dalle chiacchiere del paese, Turiddu vuole vendicarsi e inizia a sedurre Santa, che abita proprio di fronte a Lola. Quest’ultima spia i due rimpiangendo Turiddu a tal punto che lo invita a casa sua di notte, e il ragazzo accetta. Sentendosi tradita, Santa si vendica a sua volta, rivelando ad Alfio il tradimento della moglie. L’offesa grande a Alfio sfida Turiddu per vendicare l’onore tradito: i due si affrontano in un duello sanguinoso, armati solamente di un coltello. Turiddu sa di essere nel torto, ma si batte con fermezza; infine, rimane ucciso.
A testimonianza del grand’amore di Turiddu ecco i versi che più mi hanno colpito dell’opera: ‘e nun me mpuorta si ce muoru accisu..e si ce muoru e vaju’n paradisu si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu’.
Il paradiso…tema ricorrente dell’opera. Qui mi sono sentito come in Paradiso ed ho pensato al Turiddu che è in ognuno di noi…
…Se Lola lo avesse aspettato, se avesse creduto nell’amore fino in fondo…
Cavalleria Rusticana in Calabria finesce qui, arrivederci al prossimo viaggio!
Vincenzo
P.S per chi volesse ecco il video dell’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni interpretata dall’orchestra filarmonica giovanile del teatro ‘Francesco Cilea’ di Reggio Calabria.