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Domenico Centamore e Paolo Buonvino a Scordia – L’intervista nell’intervista

Domenico Centamore e Paolo Buonvino a Scordia
Domenico Centamore e Paolo Buonvino a Scordia – Photo credit www.enricogregni.zyro.com

Domenico, qual è il film più bello girato in Sicilia?
I Centopassi perchè io ci sono legato. Il mio primo film da attore.

E non da attore?
Il Gattopardo: come storia, non muore mai. E’ universale. In assoluto il migliore. Poi in Sicilia si girano bellissimi film. In Sicilia la luce è particolare, è più forte e per questo si può girare fino a tardi perchè è sempre perfetta. Ed i film lo sono altrettanto.

Come è nata questa passione?
Ho uno zio, Sebastiano, capocomico che a Scordia ha fondato un teatro. Lui ama il teatro, scrive poesie, testi; tutto da autodidatta. Crescendo con lui ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo, poi negli anni con il figlio abbiamo girato qualche cortometraggio. Lì è venuta fuori la mia passione per il cinema. La macchina da presa, il set cinematografico per me è una cosa… Da lì i provini per i Centopassi a Catania. Sono stato preso per tre pose che alla fine diventarono 20. Poi La meglio gioventù. Marco Tullio Giordano, il regista, mi ha scoperto. Tutti film siciliani sono recitati in Dialetto e ho iniziato con due film di tutto rispetto.

Conobbi Fabrizia Mancuso, la mia agente che mi volle nella sua agenzia. Accettai, ma alle mie condizioni: non spostarmi da Scordia. Vivere il sogno, ma viverlo in modo più reale. Andavo a Roma a fare i provini e poi tornavo al paese. Quindi, Giovanni Brusca nel Capo dei capi è stata un’operazione pazzesca. Ha coinvolto tutti gli attori siciliani. Dopo il Capo dei capi, arriva il Divo di Paolo Sorrentino, poi Baaria di Tornatore: avevo lavorato per i più grandi registi italiani; mi sentivo nel mio piccolo realizzato.

Arriva la chiamata di Ficarra e Picone che vogliono la figura del mafioso per La Matassa. Ma un mafioso comico. Vado a fare il provino con loro ed è un successo. Decidiamo il personaggio e iniziamo il film. Si innesca un buon feeling bella fra me, Valentino e Salvo. Loro riescono a tirare delle cose mie che nemmeno io credevo di avere. Interpresto questo personaggio, Ignazio della Matassa. E da qui il famoso ghigno. Pensa che Valentino in quel periodo ce l’aveva come suoneria.

Ma “quei due” sono così affiatati anche nella vita privata?
Io li considero come marito e moglie.

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Scritto da Vincenzo Girasoli

Una vita ad immaginare e costruire un futuro che non è mai stato così chiaro e limpido. Fatto di emozioni inesauribili alla vista dei colori che questo mio Paese sa ogni giorno regalarmi. Ho viaggiato, senza mai stancarmi, per poi fermarmi dinanzi al blu del mio Mediterraneo. Lì capire che qualcosa di grande e profondo, intenso e meraviglioso, stava accadendomi; e che non mi sarei mai più fermato. Tuffandomi in quel mare sapevo che non avrei più potuto tornare indietro. Al contempo sapevo che i brividi che mi percorrevano sarebbero stati i vostri. E che insieme avremmo corso sempre più veloce verso qualcosa di puro, autentico, genuino, felice. Qualcosa che con orgoglio chiamo Idressitalian.

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