Quanto made in Italy c’è nella San Marco e quale l’impegno per il territorio?
Made in Italy ed ancor più made in Veneto. Perseguiamo scrupolosamente il bello e ben fatto italiano. E lo esportiamo nel Mondo, come ad esempio in Russia dove siamo leader di mercato. Chi esce da un nostro rivenditore esce con la consapevolezza di avere una casa veramente italiana.
Quanto al territorio, per noi è tutto. Nel nostro stabilimento di Marcon abbiamo creato un asilo aziendale per tutta la comunità cosicchè tutti possano lavorare al fianco dei propri figli. Inoltre diversi sistegni economici alla città di Venezia volti al restauro e mantenimento di opere importanti come ad esempio le colonne napoleoniche di Piazza San Marco
Qual è il segreto di questo successo?
Molta caparbietà ed il mantenere la ricchezza all’interno dell’azienda. Il tempo che dedichiamo. Personalmente inizio alle 7.30 del mattino per finire non prima delle 8. Gli investimenti che abbiamo attivato soprattutto in tempi di crisi.
Un tuo messaggio per i giovani italiani che hanno voglia di fare in questo contesto sociale ed economico difficile.
I giovani hanno quella marcia in più per cogliere le nuove opportunità che questo mondo difficile e competitivo offre.
Un tempo determinazione, passione e sacrificio erano elementi sufficienti per far bene. Oggigiorno non bastano più e vanno affiancati dalle competenze.
Competenze che tu hai acquisito anche in Bocconi, la nostra università. Cos’ha significato per te?
La Bocconi, fuori da ogni dubbio, mi ha dato una marcia in più. Soprattutto nelle situazioni difficili; il pensiero accademico Bocconiano ti aiuta a trovare sempre una soluzione. Ed infine mi ha infuso tanta ambizione.
Sana ambizione che insieme a grandi valori innestati in un fertile territorio hanno dato vita ad una realtà tra le più profittevoli e lungimiranti d’Italia. Il Colorificio San Marco è un chiaro esempio di eccellente impresa italiana.
Auguro a Pietro ogni meglio. Per la splendida persona e per le grandi capacità manageriali.