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Intervista a Luca Rubinacci – “Il sarto digitale”

QUAL È IL TUO RUOLO IN QUEST’ERA DIGITAL E QUAL È LA PERFORMANCE DELLA TUA ATTIVITÀ SOCIAL.

Te lo dico in due parole, se ieri andavi in mezzo alla strada e chiedevi chi fosse Rubinacci nessuno ti rispondeva, oggi se chiedi chi è Rubinacci stai sicuro che ti dicono Luca, comprano o non comprano. Il risultato è stato quello di identificare un brand, una sartoria che vende lusso, una sartoria che non fa pubblicità. La nostra pubblicità è il passaparola dei nostri clienti. Io ho mio nipote di 18 anni che mi dice “i miei compagni di classe conoscono la sartoria napoletana”; e loro non sono neppur minimamente potenziali clienti. Quindi tanto di cappello, ben venga l’attività social perchè fai riconoscere l’artigianalità.

MOLTE SARTORIE SI AFFIDANO AGLI INFLUENCER PER VEICOLARE I LORO PRODOTTI. RUBINACCI SEGUE QUESTA FILOSOFIA?

Hanno ragione le sartorie anonime a farlo. Se non regalano un vestito al bloggger di turno come la gente può conoscerli? Io sono fortunato perchè…

TU SEI SIA SARTORIA CHE INFLUENCER…

Quello perchè sono furbo, perchè dall’inizio ho messo la mia faccia davanti al mio nome prima che iniziassero a spopolare i blogger, prima che arrivasse Instagram già mi conoscevano. Io ho la fortuna e non la nego di aver ricevuto nelle mani un brand che fosse già in champions league, un brand il cui unico rischio è che devi fare attenzione a non abbassarlo, poi per mia bravura e fortuna è cresciuto, però sono d’accordo che brand piccoli si promuovono con i mezzi a loro disposizione. 15 anni fa, fare pubblicità sul giornale era improponibile, oggi basta regalare un abito e ricevi una pubblicità che raggiunge migliaia e miglia di persone.

Scritto da Vincenzo Girasoli

Una vita ad immaginare e costruire un futuro che non è mai stato così chiaro e limpido. Fatto di emozioni inesauribili alla vista dei colori che questo mio Paese sa ogni giorno regalarmi. Ho viaggiato, senza mai stancarmi, per poi fermarmi dinanzi al blu del mio Mediterraneo. Lì capire che qualcosa di grande e profondo, intenso e meraviglioso, stava accadendomi; e che non mi sarei mai più fermato. Tuffandomi in quel mare sapevo che non avrei più potuto tornare indietro. Al contempo sapevo che i brividi che mi percorrevano sarebbero stati i vostri. E che insieme avremmo corso sempre più veloce verso qualcosa di puro, autentico, genuino, felice. Qualcosa che con orgoglio chiamo Idressitalian.

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Interviewing Luca Rubinacci: “The Digital Taylor”