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Rosmundo – L’intervista straordinaria

MAESTRO HA PARLATO DELLA SUA TECNICA, IL NIDO D’APE FIGURATIVO. CE LA PUÒ SPIEGARE BENE?

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Con il mio archetto da traforo, taglio il metallo ricavando il nido d’ape che prende forma in immagini dal profondo significato intrinseco. Questa particolarità contraddistingue tutti i miei gioielli. La particolarità dei gioielli Rosmundo, alta gioielleria, è che sono tutti traforati sul verso, sul recto e sul bordo. Non è semplicemente un gioiello decorativo, io valorizzo ciò che è il pensiero e l’identità della persona che lo indossa. Un gioiello Rosmundo è un vero e proprio pensiero che cammina.

CHE RUOLO HANNO AVUTO ED HANNO I SUOI FIGLI?

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Nella mia vita c’è un passaggio fondamentale che non dimenticherò mai: La nascita del mio primo figlio Giuseppe a cui poi si è aggiunto Francesco. Tutto questo mi dato uno slancio, una forza di diventare ancora più unico per lasciare a loro un qualcosa di veramente importante. Avere un’identità vale molto più dell’economia. I miei figli mi hanno sempre accompagnato in queste mie opere. Giuseppe veniva in bottega a toccare con mano il Te Deum. Per loro era fondamentale toccare, vedeva con i loro occhi un’idea diventare realtà. Così grazie a loro e a mia moglie Rosaria sono arrivato a questo livello. Ora sono ancora più vicini perché hanno davvero intrapreso la mia stessa strada. Francesco quando ha visto che facevo il Parsifal, un altro dei miei capolavori, anche lui ha detto, “un giorno farò il Parsifal”.

Rosmundo
Il capolavoro Parsifal ispirato da Villa Rufolo a Ravello

La cosa che ci accomuna è la passione che per loro non è un lavoro ma è un’identità. Lavorare e fare il nido d’ape per noi è una peculiarità perché loro si identificano in questa tecnica. Se loro non avessero avuto questa passione Rosmundo finiva con me.

Mio figlio Giuseppe è venuto in bottega, ha appreso perfettamente la mia tecnica, poi ad un certo punto ha detto “papà io me ne devo andare da Eboli perchè se resto qui con te, noi non cresceremo mai. Il mio sogno è che noi diventiamo un brand”. Era la prima volta in vita mia che sentivo parlare di brand perchè io ero abituato a parlare di bottega, artigianato, siti storici. Fu così che Giuseppe lascio un lavoro certo in bottega per andare a Londra.

Io ero molto diffidente, io faccio opere d’arte e lui mi ha fatto capire identità e costruzione di un brand riconoscibile e riconosciuto possono andare d’accordo. E che solo così si può competere a grandi livelli. Abbiamo una storia ed una tecnica unica. Quando si vede il nido d’ape figurativo, è Rosmundo.

PER VENIRE INCONTRO ALLE NUOVE GENERAZIONI QUALI SONO STATI I CAMBIAMENTI APPORTATI?

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La novità oggi è che prima di tutto sono affiancato dai figli, i figli hanno portato quel vento di gioventù di cui avevo tanto bisogno. Il mio lavoro è un lavoro di banco, di ore e ore di lavoro, ho costruito una biblioteca e con la biblioteca si fa la polvere. Loro hanno portato via la polvere con un design ed pubblico giovane. E così io e Rosaria ci siamo aperti ai social. Non amavamo la comunicazione perchè un tempo se volevi far pubblicità su riviste di settore esistevano dei prezzi assurdi. Faccio un esempio, parliamo di Vogue gioiello, una rivista che è scomparsa e che era la nostra Bibbia a cui tutti aspiravamo. Per una sola facciata mi chiedevano 30 milioni di lire, 15 mila euro! Con l’avvento dei social si è aperto un mondo straordinario, opportunità straordinarie. Con poco ci rivolgiamo ad un pubblico mondiale. Le mie porte si sono aperte al mondo e far conoscere la storia di Rosmundo al mondo è semplicemente straordinario. Abbiamo ingaggiato un social media manager che è una figura che io non conoscevo. Volevo far rispecchiare sui social quella che era la mia immagine e ci stiamo riuscendo alla grande. I social mi hanno dato la possibilità di aprire la mente a ciò che è il mio territorio perché ho scoperto come il gioiello può interagire con i posti meravigliosi di cui mi circondo ogni giorno. Provo emozione dove c’è la natura, dove c’è il paesaggio. La natura mi regala quell’emozione che io trasformo in gioielli. Un’emozione che insieme al dipartimento digital cerchiamo di infondere a tutti i nostri seguaci. Pensi che siamo partiti da zero ed in solo 6 mesi ci seguono già più di 100 mila persone tra Instagram e Facebook! Continua a leggere la fine dell’intervista cliccando il pulsante in basso Avanti >

Scritto da Vincenzo Girasoli

Una vita ad immaginare e costruire un futuro che non è mai stato così chiaro e limpido. Fatto di emozioni inesauribili alla vista dei colori che questo mio Paese sa ogni giorno regalarmi. Ho viaggiato, senza mai stancarmi, per poi fermarmi dinanzi al blu del mio Mediterraneo. Lì capire che qualcosa di grande e profondo, intenso e meraviglioso, stava accadendomi; e che non mi sarei mai più fermato. Tuffandomi in quel mare sapevo che non avrei più potuto tornare indietro. Al contempo sapevo che i brividi che mi percorrevano sarebbero stati i vostri. E che insieme avremmo corso sempre più veloce verso qualcosa di puro, autentico, genuino, felice. Qualcosa che con orgoglio chiamo Idressitalian.

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