Gennaro, mi piacerebbe capire da te cos’è la sartoria e cos’è Chiaia…
E’ complesso. Oggigiorno la sartoria è inciampata un pò nella moda o quantomeno è diventata succube della moda. Per sartoria forse fino a un decennio fa, parlavamo di vera eccellenza nella qualità del prodotto. Oggigiorno è diventata più una sorte di business, cosa che purtroppo non dovrebbe essere assolutamente. Se guardiamo ai migliori artisti al mondo sono sempre un pò morti con la gloria e non con le tasche piene. Spesso mi dicono viaggi tanto, il business va a gonfie vele, non dico che odio il denaro ma in delle misure particolari. Per me cioò che è veramente bello è qualcosa che mi trasmette emozioni. Per me tutto, la sartoria, una giacca, una cravatta, il rapporto con mio padre (di odio e amore) è frutto di forti emozioni. Oggi si è un pò persa l’emozione e la qualità delle piccole cose. Il concetto Chiaia è rispolverare l’eccellenza massima del passato riportandola ad oggi in una chiave contemporanea. Contemporaneo che si sposa con l’arte, mia grande passione. E’ forse oggi il punto forte di Chiaia. Riuscire a distinguersi grazie a dei dettagli che non guastano e non rompono i canoni del classico.
Parliamo dei ruoli all’interno della sartoria…
Questo è il nono anno in cui ho “stravolto il prodotto”. Ci ho lavorato tantissimo e ho preso le grandissime basi che mio padre mi ha lasciato durante il tempo. Mio padre è noto a Napoli come uno dei migliori pantalonai. In aggiunta al suo inarrivabile pantalone, ho portato la giacca, la cravatta, la camicia.
Tuo papà il miglior pantalonaio di Napoli e del mondo. Perchè amore e odio?
Nel momento in cui si ama particolarmente il proprio lavoro tra genitori, vi sarà una “competizione” che non finirà mai. Parliamo anche di due generazioni diverse. Il figlio che prende in mano le redini della sartoria vuole prevalere sull’idea un pò più antica del padre e quindi delle volte si va in contrasto. Continua a leggere cliccando il pulsante in basso Avanti >